XXIII FESTA DI RADIO ONDA D’URTO: MERCOLEDì 27 AGOSTO 2014…INNER CIRCLE!
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Apertura cancelli dalle 19.00
Ingresso a sottoscrizione dalle 19.00 €10
Nuova data per la XXIII Festa di Radio Onda d’Urto (13-30 agosto 2014, via Serenissima a Brescia). Mercoledì 27 agosto, dalla Jamaica, una band che dal 1968 scrive la storia del reggae…gli Inner Circle!
Fondati in Jamaica ormai 46 anni fa, da allora sono conosciuti come i “cattivi ragazzi” del reggae: un gioco di parole giostrato attorno a una dei singoli più noti del gruppo, “Bad Boys”.
Questa storica band del reggae ha in realtà alle spalle una storia lunghissima alle spalle, fatta sì di musica allegra e spensierata, ma anche di impegno sociale e antirazzista, in prima fila proprio nella loro terra d’origine, la Jamaica.
La storia degli Inner Circle comincia quindi nel 1968, in Jamaica: sono i fratelli Ian (basso) e Roger Lewis (chitarra) a dare vita alla band con il chitarrista Steven “Cat” Coore, il tastierista Michael “Ibo” Cooper e il multi strumentista Richard Daley. All’inizio suonano negli hotel e nei locali per i turisti, come ogni altra band reggae in Jamaica, e ci vuole l’addio di buona parte del gruppo (che forma una nuova band, i Third World) perché i fratelli Lewis mettano insieme la lineup del debutto discografico con due tastieristi (Bernard “Touter” Harvey e Charles Farquharson, il secondo dei quali abbandona presto) e il batterista Rasheed McKenzie.
Con questa formazione, tra il 1974 e l’anno successivo, gli Inner Circle registrano “Rock The Boat” e “Blame It On The Sun”, i loro primi due album da cui è estratta anche il loro primo singolo, “I See You”.
Ma è con l’arrivo nel 1976 del nuovo cantante Jacob Miller, un carismatico frontman con una carriera solista alle spalle e un devoto del rastafarianesimo, che la band comincia a diventare: i suoi testi con maggior profondità spirituale e una spiccata e solida coscienza sociale aiutano gli Inner Circle a sfornare una pezzi destinati a entrare nella storia del reggae come “Tenement Yard”, “Forward Jah Jah Children”, “Tired Fe Lick Weed In A Bush” e “All Night Till Daylight”.
Gli Inner Circle sono al punto massimo della loro fama, e l’invito per il concerto “One Love Peace” del 1978 accanto a Bob Marley, realizzato per superare la violenza nel paese e le divisioni, li aiuta a diventare (anche grazie al film che è tratto dall’evento, “Heartland Reggae”) star internazionali oltre che artisti dalla grande coscienza sociale.
Dopo il concerto di Kingston arriva “Everything Is Great” (1979) con uuna serie di singoli (“Stop Breaking My Heart”, “Mary, Mary” e “Music Machine”) al top delle classifiche mondiali consolidando il loro successo, ma il fato tragico attende il gruppo il 23 marzo 1980, quando Miller perde la vita in un incidente stradale.
Devastati dal dolore, gli altri membri degli Inner Circle decidono di porre fine immediatamente alla storia della band. Ian Lewis e Harvey si trasferiscono a Miami, dove aprono uno studio di registrazione e rimangono all’ombra dell’industria discografica. Ma qualche tempo dopo li raggiunge Roger Lewis e faticosamente i tre cominciano piano piano a ritrovare il magico equilibrio della vita nella band. Il percorso è lungo e doloroso, ma poi decidono che è giusto ricostruire il gruppo, arruolano un nuovo cantante (Carlton Coffie) e un nuovo batterista (Lancelot Hall) e registrano l’album del ritorno “Black Roses For Ras” nel 1986. I tempi sono cambiati, il reggae non è più lo stesso, e anche gli Inner Circle cambiano senza perdere identità: alle tradizionali radici roots aggiungono R&B e pop oltre che con il nuovo, ermergente suono dancehall. Nel 1987 pubblicano così “One Way”, il disco che contiene la versione originale di “Bad Boys”: gli Inner Circle si buttano in tour e ci vogliono anni prima di riuscire a sfornare un nuovo album in studio, anche se nel frattempo anche l’altro singolo passato alla storia del gruppo, “Sweat (A La La La La Long)”.
Sette milioni di copie, un Grammy come miglior album reggae, un altro disco – “Reggae Dancer” – che contiene un altro singolo di successo come “Summer Jammin'” sono l’onda lunga del successo della seconda vita degli Inner Circle, che nel 1995 concedono “Bad Boys” anche per la pellicola dallo stesso titolo con Will Smith.
Nel frattempo però Coffie è finito più volte in ospedale per una seria malattia, ed è costretto a lasciare la band e il posto a Kris Bentley che esordisce con il disco del 1997 “Da Bomb”: ormai gli Inner Circle sono un monumento mondiale del reggae e superano i trent’anni di carriera alternando nuovi album in studio (“Big Tings”, “Jah Jah People”, “Barefoot In Negril” e “This Is Crucial Reggae” del 2004, “State of Da World”) con una intensa attività live in giro per il mondo che li tiene in tour ai quattro angoli del globo per quasi tutto il tempo.
“Per qualcuno – sintetizza Ian Lewis a nome del gruppo – fare tour mondiali vuol dire Usa, Giappone, Italia…per noi non è così. Non è una questione geografica: viaggiare significa incontrare facce, storie e persone in carne ed ossa, capendo che la musica è davvero il linguaggio universale che trascende ogni differenza, ogni contrapposizione, ogni infingimento che punta a separare gli esseri umani”.
Album dal vivo (oltre le innumerevoli collaborazioni e live):
Album studio
1974 – Rock The Boat
1975 – Blame It To The Sun
1976 – Reggae Thing
1977 – Ready For The World
1978 – Heavyweight Dub
1978 – Killer Dub
1979 – Everything Is Great
1980 – New Age Music
1982 – Something So Good
1986 – Black Roses
1987 – One Way
1990 – Rewind!, Pt.2: The Singers
1991 – Identified
1992 – Bad To The Bone
1994 – Bad Boys
1994 – Reggae Dancer
1996 – Da Bomb
1998 – Speak My Language
1999 – Jamaika Me Crazy
2000 – Big Tings
2001 – Jah Jah People
2001 – Barefoot In Negril
2004 – This Is Crucial Reggae
2008 – State Of Da World